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Facciamo un po' di chiarezza su queste due figure professionali che spesso vengono confuse, complici anche i riflettori mediatici.
Criminalista e criminologo si occupano di aspetti molto diversi del fenomeno criminale, pur potendo collaborare nello stesso caso o pur essendo la stessa persona.
Partiamo dal criminalista, il suo lavoro è focalizzato sul "come" è avvenuto un crimine. Il criminalista è, in sostanza, lo scienziato della scena del crimine e del laboratorio.
Si occupa di raccogliere, analizzare e interpretare le prove fisiche e materiali: impronte digitali, tracce biologiche (DNA, sangue, capelli), residui di spari, analisi balistiche, esame di documenti, analisi di sostanze chimiche o stupefacenti, fino alle più moderne analisi informatiche (digital forensics).
Il suo obiettivo è ricostruire la dinamica degli eventi basandosi su dati oggettivi e scientifici, collegare un sospettato alla scena del crimine o alla vittima, o escludere persone estranee ai fatti.
Il suo lavoro è tecnico-pratico e richiede competenze specifiche in discipline scientifiche come biologia, chimica, fisica, balistica, informatica.
Un criminalista, quindi, può essere formato in discipline scientifiche (Biologia, Chimica, Fisica, Informatica, Ingegneria) oppure aver seguito un percorso di specializzazione o master in Scienze Forensi, non esiste infatti una "laurea in criminalistica".
Il criminologo, invece, si concentra sul "perché" un crimine viene commesso e sul "chi" lo commette.
È uno studioso del crimine come fenomeno sociale e individuale. Si occupa di analizzare le cause della criminalità, i fattori di rischio (sociali, psicologici, ambientali), il comportamento dei criminali, le loro motivazioni, i profili psicologici (il cosiddetto profiling), l'impatto del crimine sulla società e sulle vittime (vittimologia), e l'efficacia dei sistemi di prevenzione e punizione.
Il criminologo utilizza strumenti propri delle scienze sociali, della psicologia, della sociologia e della psichiatria.
Può lavorare nella ricerca accademica, come consulente per le forze dell'ordine (ad esempio, aiutando a delineare il profilo di un serial killer sconosciuto), nel sistema penitenziario (valutazione dei detenuti, programmi di riabilitazione), o nella prevenzione della criminalità.
Per diventare criminologo, il percorso formativo è diverso: si parte solitamente da lauree in Psicologia, Sociologia, Giurisprudenza, Scienze Politiche, seguite da master o corsi di specializzazione specifici in Criminologia.
In sintesi:
Il criminalista risponde alla domanda "come è successo?" e lo fa analizzando le prove fisiche con metodi scientifici. Richiede principalmente una formazione scientifica.
Il criminologo, invece, risponde alle domande "perché è successo?" e "chi lo ha fatto?". Per farlo studia le cause del crimine e il comportamento criminale con metodi psicologici e sociologici. Richiede una formazione umanistica, sociale o psicologica.
Entrambe le figure sono preziose, ma totalmente diverse.
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